Attività di cooperazione volta ad attivare sul territorio relazioni e servizi capaci di offrire risposte ai bisogni sociali locali, affrontare il tema della formazione e inclusione sociale e lavorativa di soggetti deboli e/o svantaggiati, mediante attività afferenti a pratiche agricole, alla valorizzazione del paesaggio e ad attività artistiche e/o culturali legate al mondo rurale

Il progetto prevede la organizzazione e lo sviluppo di attività di cooperazione volto ad attivare sul territorio relazioni e servizi capaci di offrire risposte ai bisogni sociali locali, affrontare il tema della formazione e inclusione sociale e lavorativa di soggetti deboli e/o svantaggiati, mediante attività afferenti a pratiche agricole, alla valorizzazione del paesaggio e ad attività artistiche e culturali legate al mondo rurale.

Scopo del progetto è quindi quello di costituire una rete di cooperazione tra soggetti pubblici e privati per consentire attraverso un percorso strutturato la cooperazione tra diversi operatori agricoli con gli altri soggetti del territorio per sviluppare attività multifunzionali e innovative.

Le attività di progetto si articoleranno all’interno di tre grandi aree, precedute da uno studio di fattibilità volto ad individuare le caratteristiche del territorio di intervento, il bisogno di inclusione dei soggetti svantaggiati e la suscettibilità della rete rurale locale ad implementare sinergie di collaborazione efficienti.

 Il progetto prevede quindi delle attività propedeutiche alle specifiche azioni operativa, di animazione e di sviluppo vero e proprio di un complesso modello pilota. Nello specifico avremo:

  • studio di fattibilità
  • attività di animazione della zona interessata (incontri, focus group, etc..)
  • predisposizione del progetto di cooperazione
  • sviluppo di un progetto di azioni a sostengo di servizi pilota (servizi consulenziali e logistici)
  • attività di disseminazione e divulgazione dei risultati ottenuti

L'iniziativa prevede il coinvolgimento degli operatori sanitari (pubblici e privati), gli operatori culturali e sociali, le organizzazioni di supporto e sostegno ai portatori di handicap, le università della terza età, gli insegnanti e i quadri operativi della scuola, gli operatori della filiera agro alimentare di qualità. Nello specifico le iniziative avranno valore educativo/divulgativo e avranno rilievo scientifico, culturale e sociale, producendo positivi riflessi sull’educazione sanitaria della popolazione in tutte le fasce della società, “nessuno escluso”.

Si intende quindi sviluppare un pacchetto di attività rivolte ad una fascia trasversale di soggetti sensibili, da individuare tra la popolazione scolastica e il mondo degli anziani. Comprendenti soggetti deboli e portatori di svantaggio in genere (fisico o sociale) ma anche soggetti normodotati e perfettamente inseriti nei loro contesti sociali. Caratteristica del progetto è pertanto la “inclusività” delle azioni, intesa come valore della condivisione. Ci si attende quindi che le attività culturali che in questo vi si potranno sviluppare produrranno sicuri effetti rispetto alla promozione dell'integrazione delle persone con disabilità nell'ambiente sociale nonché al rafforzamento dei legami tra i beneficiari e la comunità, producendo effetti positivi rispetto al raggiungimento dell’autonomia e indipendenza degli individui più deboli.

Co - Protagonista del progetto è l’agricoltura, nella sua eccezione di agricoltura sociale, intesa come capacità di legare la sua funzione principale: la produzione di cibo, con funzioni indirette ma non meno importanti: gestione dei territori e delle risorse rurali, creazione di valore economico e sociale, sviluppo di modelli e prototipi per le creazioni di nuove opportunità occupazionali, sviluppo della rete delle relazioni di comunità, organizzazione di servizi innovativi.

In altre parole il progetto prevede il coinvolgimento di una pluralità di attori locali, dell’Ente pubblico nel suo insieme, del terzo settore e della rete delle aziende private del partenariato culturale.

Il modello di agricoltura di riferimento è ovviamente quello biologico. L’agricoltura biologica infatti, non prevede e non consente il ricorso a mezzi di produzione esogeni al contesto naturale, come i presidi chimici di sintesi per la nutrizione e la difesa delle piante e delle produzioni. Non prevede la possibilità di forzature di tipo ormonale per accorciare il periodo di crescita e maturità delle produzioni. L’uso di erbicidi per ridurre la competizione tra piante coltivate e piante spontanee. L’agricoltura biologica di contro si basa sul ricorso a mezzi naturali per la fertilizzazione dei terreni, il mantenimento della sostanza organica e la valorizzazione delle vocazionalità territoriali e pedoclimatiche dei luoghi, il ricorso alle tradizioni del territorio e ai saperi locali stratificati nei secoli che sono via via diventati espressione e carattere del paesaggio rurale.

Per ultimo l’agricoltura biologica si basa sulla valorizzazione delle migliori innovazioni disponibili in tema di sostenibilità, riduzione degli input energetici, strumenti per il monitoraggio ambientale e valorizzazione della biodiversità.

Per cui, sviluppare attività di agricoltura sociale, in ambiente biologico significa ancor più rispettare il senso stesso del tempo e delle stagioni. Valorizzare i ritmi naturali dello sviluppo degli organismi viventi, animali e vegetali, per trarne motivo di orientamento, di sollievo e di rifugio in tutti i casi i cui le difficoltà della vita o lo stress della routine quotidiana, piuttosto che le oggettive condizioni organiche di handicap o svantaggio in genere danno luogo a condizioni di disaggio e di difficoltà di relazione dell’individuo con l’esterno, giusto in linea con la convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità approvata nel 2007, che vuole che la parola d’ordine inclusione.

Tutte le azioni di progetto, pertanto, si propongono di sviluppare azioni in seno alla rete delle aziende biologiche locali dove oltre ai percorsi “esperenziali”, reali o simulati, relativi alla fase di produzione del cibo o di costruzione del paesaggio. Inoltre specifiche attività dovranno riguardare, azioni di promozione dello stile di vita alimentare corretto e dell’attività fisica secondo i principi indicati dalla piramide alimentare mediterranea e dal programma regionale FED (Formazione Educazione Dieta), del Piano Regionale di Prevenzione riguardo alla promozione di corretti stili di vita (prevenzione primaria) e l’incentivazione all’uso della medicina preventiva, nonché finalizzato alla prevenzione delle malattie croniche non trasmissibili la cui eziologia riconosce come fattore più importante l’adozione di stili di vita scorretti.

Gli obiettivi

Obiettivo generale del presente progetto è di favorire i processi di inclusione sociale di soggetti adulti e in età scolare ad alta fragilità in situazione di disagio attraverso la contestuale valorizzazione del mondo rurale e della tradizione agricola anche al fine di favorire l’inserimento socio-lavorativo di soggetti deboli e svantaggiati, nell’ambito dell’attività agricola locale, della rete rurale e dei suoi ecosistemi.

Il progetto mirerà, grazie anche all’impiego dei tanti esperti e associazioni che hanno dato la propria disponibilità, a costruire percorsi integrati in modo da accompagnare i beneficiari finali lungo un percorso teso a valorizzare le loro capacità di scelta ed azione, per consentire alle persone stesse di essere protagoniste, ed eventualmente migliorare le proprie condizioni di vita.

Le persone accolte durante il percorso saranno individuate dando priorità ai soggetti svantaggiati della popolazione scolastica afferente alle due Scuole aderenti al partenariato di progetto, ai soci dell’associazione AUSER di Canicattì e dell’associazione “Mi Prendo Cura” di San Cataldo.

Nello specifico, considerato che il progetto si sviluppa all’interno di una rete di aziende biologiche, nell’ambito di un partenariato territoriale che include la presenza di due cooperative sociali, di due associazioni cultura co specifica missione di animazione socio culturale e sviluppo del territorio e di ben due Enti pubblici Scolastici che abbracciano tutte la fasce della popolazione scolastica, dalla scuola dell’infanzia alla scuola secondaria di secondo grado, considerate la manifestazioni di interesse ci esperti, enti pubblici ed associazioni che assicurano ampio supporto al progetto è plausibile ritenere che anche gli obiettivi generali di sviluppo del territorio rurale e del potenziamento delle aziende del sistema territoriale, cui il progetto si pone, possano essere raggiunti.

Gli obiettivi specifici del presente progetto pertanto riguardano la:

  • Valorizzare il capitale umano dei territori rurali, sostenendo e implementando reti rurali capaci di promuovere progetti innovativi con finalità sociali e ambientali;
  • Promuovere il mantenimento e lo sviluppo sostenibile dell’agricoltura urbana e periurbana delle aree sia attraverso la cultura della cura del paesaggio urbano e del verde costruito, che mediante la promozione della cultura ecologica e dell’interazione del rapporto tra citta e campagna, tra fase urbana e fase rurale e nella ricerca di nuovi approcci tra maondo della produzione dei cibi di qualità e mondo del consumo, responsabile, solidale e sostenibile ;
  • Sostenere l’agricoltura sociale e dei servizi socio educativi ed essenziali connessi, volti a sviluppare servizi rivolti alle comunità locali riguardanti l’assistenza sanitaria, l’integrazione sociale, l’inclusione sociale di fasce deboli e categorie svantaggiate, lo svolgimento di percorsi di inserimento socio lavorativo, lo svolgimento di attività educative- assistenziali o formative a favore di soggetti con fragilità sociale attraverso attività di welfare rurale, con lo scopo di valorizzare l’aspetto della multifunzionalità delle imprese agricole. Posto che il presente progetti di cooperazione punta ad avviare lo sviluppo di nuovi servizi di utilità sociale, socio sanitaria ed educativa dei soggetti deboli/o svantaggiati riguardanti l’integrazione e l’inclusione sociale anche attraverso lo svolgimento di attività di terapia assistita (pet – therapy, orti culturali therapy, agro terapia, arte terapia, ippoterapia, etcc. ) e/o di re inserimento sociale e lavorativo da realizzarsi presso le aziende agricole.
  • Sostenere e sviluppare altri servizi essenziali per le popolazioni rurali, al fine di migliorare la vivibilità e la qualità della vita nelle zone rurali, favorendo la permanenza della popolazione delle stesse, anche attraverso lo sviluppo degli orti condivisi e la vendita diretta delle produzioni locali e ai connessi vantaggi della fruizione delle risorse ambientali.

La sotto misura contribuisce direttamente alla Focus Area 6° “”favorire la diversificazione, la creazione e lo sviluppo di piccole imprese nonché dell’occupazione”.

Destinatari delle attività progettuali

I destinatari delle attività di progetto sono persone di fascia compresa tra i 4 e gli ulta novantenni. Individuati all’interno della popolazione scolastica afferente agli Istituti Scolastici pubblici aderenti al Partenariato di progetto, gli immigrati e gli anziani aderenti alle associazioni che hanno assicurato il supporto al progetto. Altri soggetti complessivamente coinvolti dal progetto saranno individuati tra i quadri operativi delle strutture coinvolte e altri soggette del territorio afferente al progetto rientranti nel target.

Il progetto infatti darà priorità ai soggetti disabili e alle persone svantaggiate, ma anche quelle rientranti in più recenti fenomeni di debolezza sociale presenti sul territorio provinciale (quali ad esempio i nuclei familiari monoreddito di immigrati interni - trasfertismo- o esterni, al limite della soglia di povertà) che accedono in misura limitata ed in posizioni marginali al mondo del lavoro, per effetto di interventi anche operati dal soggetto istituzionalmente responsabile ma sostanzialmente casuali, sul singolo individuo senza percorsi personalizzati di inserimento o reinserimento.

Le persone accolte durante il percorso saranno individuate dando priorità ai soggetti svantaggiati della popolazione scolastica afferente alle due Scuole aderenti al partenariato di progetto, ai soci dell’associazione AUSER di Canicattì e dell’associazione “Mi Prendo Cura” di San Cataldo.

Scuola

Le organizzazioni culturali e territoriali e le scuole, per la loro tradizionale sensibilità ai mutamenti culturali della società, si configurano, nella loro complessità di alunni e corpo docente, quali interlocutori privilegiati, veicolo di elevato potenziale, circa la capacità di trasmettere al territorio la cultura della promozione della salute e dei corretti stili di vita, anche nel più ampio contesto di sostenibilità ambientale. In ambito alle popolazioni scolastiche afferenti alle scuole aderenti al progetto sarà data priorità e rivolta specifica attenzione ai soggetti selezionati dai dagli stessi D. Scolastici nell’ambito degli alunni con particolare ai soggetti DSA (Disturbi Specifici dell’Apprendimento); ADHD (Disturbi dell’Attenzione); BES (Bisogni educativi Speciali ); Disabili in genere tra cui gli ASD (Disturbi dello spettro autistico).

Mondo degli anziani

Oggi lo stereotipo anziano chiuso in casa come avveniva in passato è superato, gli anziani nell’era digitale sono attivi sui social network e media in generale, perché permette loro di sentirsi liberi; molte scuole superiore secondarie di secondo grado hanno nei loro POFT (Piano Offerta Formativo Territoriale) iniziative multimediali da svolgere con gli anziani.

Il progressivo allungamento della vita impone, infatti, alla società di farsi carico di assicurare agli anziani di vivere il più a lungo possibile in buona salute. Per raggiungere queste condizioni e poter assicurare il conseguimento di tali obiettivi è indispensabile un’osservazione e aggiornamento costante delle condizioni di salute degli anziani per centrare gli obiettivi di una buona salute attraverso degli stili di vita corretta. La società di oggi ha l’obbligo di far sentire ancora attivi gli anziani, dando loro il giusto posto all’interno delle famiglie; quel ruolo che una volta era concesso non tanto per diritto divino, ma per forza di volontà e di lavorio interno alla famiglia che da sempre ha rappresentato il pilastro portante della società.

Rappresenta importante punto di forza per il presente progetto la partecipazione, quale partner esterno dell’Associazione UNITRE Università delle tre età sede locale di Canicattì (AG), che vanta la presenza di oltre 130 iscritti, che con propria manifestazione di interesse ha dichiarato la propria disponibilità ad aderire al progetto, sia come beneficiario finale che come parte attiva in tutte le attività in cui si rende utile la valorizzazione del confronto intergenerazionale..

Portatori di disagio

In generale tutte le persone in età lavorativa affette da minorazioni fisiche, psichiche o sensoriali e portatori di handicap intellettivo, che comportino una riduzione della capacità lavorativa superiore al 45%; le persone invalide del lavoro con un grado di invalidità superiore al 33%;

Fino a pochi anni fa prevaleva in tutto il mondo la cultura della condizione disabile, basata sul modello medico, che sottolineava lo stato di malattia in cui vive la persona disabile, e che dunque privilegia gli interventi di cura; che ha sempre visto la riabilitazione quasi esclusivamente dal punto di vista medico, tesa ad una guarigione pressoché improbabile e individuava soluzioni istituzionalizzanti e separate, circondando le persone con disabilità di operatori sanitari, cui venivano demandate quasi per intero, le scelte della loro vita. Oggi il nuovo modello sociale tende a considerare la condizione di svantaggio con come oggettivo che appartiene alle persone disabili, bensì come il rapporto tra le limitazioni funzionali e sociali che le persone possono vivere e le risposte di inclusione che la società offre ai loro bisogni speciali. In questa senso risulta importantissima la partecipazione esterna al progetto dell’associazione “Mi prendo cura” ONLUS Di san Cataldo (CL), che si occupa di disabilità, disturbi dell’apprendimento in genere e problematiche dell’ immigrazione, che con specifica propria manifestazione di interesse ha dichiarato la disponibilità di partecipare alle azioni di progetto sia come beneficiario finale che come parte attiva nello sviluppo e nel sostegno delle attività.

Studio di fattibilità

Azioni di Progetto

Azione A1 - Ben-Essere

Azione A2 - Amico Asino

Azione A3 - Il Giardino che Vorrei

Azione A4 - Condi-Vivo

Azione A5 - Vivere Green

Azione A6 - Noi Mangiamo Noi Siamo